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Primo ritrovamento riferibile allo squalo durofago del Toarciano dell’Umbria-Marche

Importante scoperta nel rosso ammonitico di Polino (Tr).
La ricerca, svolta da Marco Romano, Paolo Citton, Angelo Cipriani  & Simone Fabbi   presenta il primo ritrovamento riferibile allo squalo durofago nella Formazione Rosso Ammonitico del Toarciano (Giurassico inferiore). Sono stati recuperati Due denti  isolati che erano conservati all’interno della marna calcarea del Rosso ammonitico Toarciano (zona dei bifrons). Il dente meglio conservato è caratterizzato da una struttura generale che ben si accorda con la classica dentatura schiacciata tipica degli squali durofagi della sottofamiglia Acrodontinae. I caratteri morfologici analizzati nel lavoro consentono  di attribuire il materiale rinvenuto al genere  Asteracanthus sp.
Maggiori dettagli nel lavoro appena uscito sull’Italian Journal of Geosciences:
Romano M., Citton P., Cipriani A. & Fabbi S. (2018)- First report of hybodont shark from the Toarcian Rosso Ammonitico Formation of Umbria-Marche Apennine (Polino area, Terni, Central Italy). Italian Journal of Geosciences, doi: 10.3301/IJG.2018.01

Hildoceras

Hildoceras Hyatt, 1867
Specie tipo: Hildoceras bifrons Brughiere, 1789
Distribuzione stratigrafica:  genere tipico del Toarciano medio,  biozona ad H.bifrons 
Etimologia del nome: da Santa Hilda, badessa inglese, e ceras = corno
Tassonomia: Hildoceratoidea, Hildoceratidae, Hildoceratinae

Come evidenziato dai numerosi studi stratigrafici del Prof. Venturi, professore emerito dell’Università di Perugia, in Appennino la specie tipo non è molto comune Hildoceras bifrons, al suo posto è frequente la specie H. angustisiphonatum, caratterizzata da conchiglia appiattita, sezione della spira alta, coste fini e fitte e area ventrale stretta con solchi sifonali poco incisi (Venturi et al., 2010).
Per la definizione di Gabilly, 1976, gli Hildoceras sono caratterizzati da coste anguliradiate, per il brusco cambiamento direzionale tra il segmento interno e quello medio.                 Sempre in Venturi et al., 2010 presenta l’evoluzione di Mercaticeratinae e degli Hildoceratinae. Secondo Venturi  l’evoluzione è dovuta ad un adattamento morfo-funzionale che ha per tema principale la realizzazione di conchiglie idrodinamiche per aumento dell’avvolgimento, dell’appiattimento della spira e della proiezione ventrale delle coste.
Morfologia: ha sezione subrettangolare, più alta che larga, spesso compressa, avvolgimento da evoluto a mediamente evoluto, carena non molto rilevata e area ventrale tabulata, talora arrotondata, senza costrizioni. Ornamentazione spesso con semplici coste, ad arco di falce; il segmento ombelicale può presentare un solco o delle fossette.

Distribuzione: molto frequente negli strati nodulari del Rosso Ammonitico.

Bibliografia

  • Arkell W. J. (1957) – Treatise on Invertebrate Paleontology, part L, Mollusca 4, Cephalopoda Ammonoidea. Geol. Soc. America, pp. L80-L490, Kansas.
  • Gabilly J. (1976), Le Toarcien a Thouars et dans le centre-ouest de la France. Biostratigraphie – Evolution de la faune (Harpoceratinae, Hildoceratinae). Libro; edit. C N R S, Paris.
  • Howarth M. K. (1992), The Ammonite family Hildoceratidae in the Lower Iurassic of Britain; Monogrephy of the Palaeontographical Society. Part 1 (1991), part 2 (1992), London.
  • Venturi F. (1975), Rapporti filetici e stratigrafici dei generi toarciani, Mercaticeras, Brodieia, Hildoceras, Phymatoceras, Chartronia dell’Appennino centrale. Rivista Italiana di Paleontologia e stratigrafia, v. 81, Milano.
  • Venturi Federico (1986) – Biostratigrafia ed evoluzione degli ammoniti Hildoceratidae (Hildoceratinae e Mercaticeratinae) dell’Appennino umbro-marchigiano. In: Atti I Convegno di Pergola, ottobre 1984, FOSSILI EVOLUZIONE AMBIENTE a cura di Giovanni Pallini, 89 – 92. Edit. Comitato Centenario Raffaele Piccinini. Stamperia Belli Pesaro.
  • Venturi F., Rea G., Silvestrini G. e Bilotta M. (2010): Ammoniti, un viaggio geologico nelle montagne appenniniche, Libro; edit. Porzi, stampa tipolito Properzio di S. Maria degli Angeli, ISBN 88-95000-27-7.
Hildoceras bifrons Inghilterra

Nuovo Eccezionale giacimento Fossilifero scoperto in Canada

I Fossil Lagerstätten sono sedimenti che contengono fossili con un eccezionale conservazione ed offrono la possibilità di fare importanti intuizioni nella storia evolutiva.

Ad oggi, solo tre Konservat-Lagerstätten sono noti dalle rocce marine Giurassico (Osteno, Posidonia Shale, e Strawberry Bank), tutti situati in Europa. Nel lavoro di  Martindale et al., uscito il 9 gennaio scorso sul primo numero di Geology del 2017 ed edito dalla GSA segnala una nuova associazione di fossili eccezionalmente conservati in Alberta, Canada, il primo record marino di Konservat Lagerstätte del Giurassico del Nord America. L’associazione di Ya Ha Tinda comprende vertebrati articolati (pesci, Ittiosauri), crinoidi, crostacei, brachiopodi, abbondanti i molluschi (coleoidi  con tessuti molli, ammoniti, gasteropodi, bivalvi), legno e microfossili.

Biostratigrafia e Chiemiostratigrafia  mostrano che la deposizione del Fossil Lagerstätten si è verificato durante il tardo Pliensbachiano fino all’ inizio del Toarciano, comprendendo l’oscillazione dell’isotopo di carbonio associata all’Evento  Anossico Oceanico del Toarciano (TOAE). Pertanto, il biota della Panthalassa di Ya Ha Tinda è coevo con i Lagerstätten dalla Tetide del Toarciano (Posidonia Shale e Strawberry Bank).

Questi depositi consentono confronti tra i nuovi dati nella diversità, ecologia e biogeografia delle comunità marine del Giurassico in un periodo di cambiamenti biologici e ambientali molto importanti (ad esempio, anossia sui fondali, riscaldamento climatico, ed estinzioni). Questi dati mettono in evidenza la possibilità che gli eventi anossici del Mesozoico sono serie stratigrafiche con eccezionale conservazione delle forme di vita fossili.